Conosciuta in tutto il mondo per la sua ampiezza, i riflessi argentei delle acque e soprattutto per la luce azzurra che colora la volta e le pareti, la grotta Azzurra è una caverna naturale sprofondata nel mare in epoca preistorica. Ninfeo marittimo in epoca romana, pare facesse parte della sovrastante villa di Gradola, abbandonata perché ritenuta infestata dagli spettri.
Si visita raggiungendo la biglietteria d'ingresso o con le barche dei pescatori in partenza da Marina Grande o via terra da Anacapri. L'ingresso, in origine minuscolo, è stato ampliato nel 1830 per permettere il passaggio delle imbarcazioni ed è oggi alto poco più di un metro e largo circa due metri. Per entrare è quindi spesso necessario abbassarsi sul fondo dell'imbarcazione.
L'interno è suddiviso in tre ambienti: la galleria dei Pilastri, con un piccolo approdo costruito in età romana, la sala dei Nomi, così chiamata per le numerose firme dei visitatori presenti sulle pareti, e la sala della Corrosione, alla quale si accede da uno stretto passaggio.